Prima di ogni intervento di impermeabilizzazione, soprattutto con le guaine liquide di nuova generazione, è necessario uniformare i supporti anche utilizzando innovative malte a presa rapida, adatte per le condizioni ambientali più estreme. I massimi risultati si ottengono con i sistemi impermeabilizzanti senza solventi dove tutti i componenti concorrono per la realizzazione di interventi a regola d’arte che durano nel tempo
Si può dire, senza timore di essere smentiti, che una impermeabilizzazione a regola d’arte inizi dalla qualità degli interventi di riparazione e di preparazione dei sottofondi, siano essi in calcestruzzo, massetti cementizi per le pavimentazioni, copertura di vecchie guaine bituminose, intonaci per il trattamento delle pareti. Si tratta di un accorgimento che vale per tutte le tipologie di intervento, ma soprattutto in caso di successiva posa di impermeabilizzanti liquidi.
Ogni tipo di sottofondo ha le sue caratteristiche, così come i suoi punti di criticità: valutare attentamente la tipologia e lo stato del supporto è quindi la prima operazione da effettuare, perché le sue caratteristiche, non solo strutturali ma anche legate alle condizioni atmosferiche dei luoghi dove i sottofondi sono ubicati, determinano la tipologia dell’intervento da effettuare.
Per determinare la “cura” è quindi necessario passare successivamente a un’attenta analisi del sottofondo. Le differenti zone climatiche, inoltre, impongono valutazioni coerenti e i prodotti più adeguati sono generalmente quelli di ultima generazione che garantiscono prestazioni eccellenti anche nelle condizioni più estreme, quindi sia alle basse temperature (anche a 0 gradi), sia a quelle più elevate (fino a 45 gradi).
In caso di preparazione dei sottofondi per l’impermeabilizzazione, un altro aspetto fondamentale da considerare è la presenza di umidità ed eventualmente anche di superfici bagnate o molto bagnate. Anche in questi casi, la ricerca tecnica offre rimedi quanto mai validi, impensabili solo fino a qualche anno fa. In questi casi, è opportuno però parlare di veri e propri “sistemi”, insiemi di prodotti studiati per interagire perfettamente fra loro per offrire la massima garanzia di efficacia.
Per ripristinare le superfici in calcestruzzo, massetti cementizi, intonaco, e così via, dopo aver rimosso le parte degradate o friabili e quindi facilmente staccabili dalla base, è consigliato utilizzare una malta tixotropica a presa rapida, utile anche per eliminare le differenze di spessori del sottofondo. Si tratta di prodotti studiati appositamente per questi impieghi, che nella loro formulazione contengono agenti in grado di controllare il ritiro sia nella fase plastica che in quella indurita, una caratteristica che garantisce una eccellente protezione del supporto nel tempo.
Una volta pulita e uniformata la superficie, e risanata dove necessario, il sottofondo è pronto per l’applicazione della impermeabilizzazione. Si accennava più sopra all’utilizzo di “sistemi” di impermeabilizzazione per garantire la migliore impermeabilità per esempio dei tetti piani, ma anche di terrazze e balconi. Alcuni sistemi innovativi, infatti, oltre a svolgere egregiamente la loro funzione impermeabilizzante contribuiscono, anche con il prodotto impermeabilizzante, a mantenere la protezione duratura della struttura del sottofondo. Inoltre, queste nuove soluzioni non hanno bisogno di primer e sono pronte all’uso, senza dover aggiungere acqua o altri componenti come, per esempio, i solventi, ormai ampiamente sostituiti dalle soluzioni a basa acqua, a beneficio della salute delle persone e dell’ambiente. È subito evidente come l’utilizzo di questi prodotti consenta di risparmiare sia materiali che tempi di posa. Ne trae vantaggio una sempre più apprezzata rapidità degli interventi e una gradita pulizia dei cantieri.
Se la preparazione del supporto avviene in condizioni ambientali estreme (umidità elevata, presenza di acqua, temperature molto basse o molto elevate) e quindi anche la successiva fase di impermeabilizzazione avverrà nelle medesime condizioni, è opportuno che il prodotto impermeabilizzante liquido abbia le stesse caratteristiche di adattabilità, con in più la proprietà di resistere senza problemi agli shock termici e, nel contempo, garantire la perfetta reticolazione dell’impermeabilizzazione in tempi rapidi.
La preparazione del sottofondo, soprattutto nei tetti, deve anche prevedere attenzioni particolari in caso di presenza di ostacoli alla continuità dello strato impermeabilizzante. È noto che questi ostacoli (camini, giunti, pozzetti, ma anche irregolarità dello strato di calcestruzzo, oppure ammaloramenti e distacchi anche parziali della guaina bituminosa esistente) possono facilmente diventare elementi di criticità per una corretta impermeabilizzazione. L’utilizzo di impermeabilizzanti liquidi risolve in gran parte il problema per la facilità con cui il prodotto aderisce al supporto, arrivando facilmente anche negli angoli più remoti o difficilmente accessibili.
Inoltre, fino ma oggi i sottofondi, prima di essere impermeabilizzati, dovevano essere perfettamente “maturi”, della giusta consistenza e stabili. Alcuni prodotti particolarmente innovativi oggi permettono di procedere alla posa dell’impermeabilizzante anche se il massetto in calcestruzzo non è ancora completamente stagionato, e svolgono egregiamente la loro funzione di barriera all’acqua anche in presenza di umidità permanente.
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