PRINCIPALI PROBLEMATICHE RELATIVE ALLE INFILTRAZIONI D’ACQUA (con indicazioni sulla piovosità in italia)
Le condizioni atmosferiche, soprattutto le precipitazioni piovose,
giocano un ruolo importante sul grado di umidità presente nell’aria e
quindi sono da tenere nella massima considerazione nella progettazione
degli interventi di impermeabilizzazione di tetti, terrazze, balconi e
piscine, ma anche delle pareti degli edifici.
I danni provocati dall’acqua sono i più frequenti e anche i più
pericolosi per la salute e la tenuta strutturale delle costruzioni. Da
questa considerazione nasce quindi l’esigenza di provvedere a una
impermeabilizzazione che non può essere generica, ma valutata e
progettata a seconda delle necessità e delle diverse situazioni, sia
ambientali che strettamente inerenti lo stato di salute degli edifici.
L’acqua ha infatti numerosi modi “silenziosi” per insinuarsi nelle
costruzioni:trafila dalle pareti attraverso crepe, giunti, ma anche
approfittando dell’eccessiva porosità dei materiali. Oppure, le
infiltrazioni d’acqua possono avvenire dai tetti, soprattutto quelli
piani, se non debitamente impermeabilizzati, così come anche dalle
fondazioni (umidità di risalita), quest’ultima evidentemente
pericolosissima per la stabilità delle strutture, perché va a
degradare le fondamenta degli edifici.
Gli effetti delle infiltrazioni d’acqua non risparmiano alcuna parte
degli edifici e i principali danni si possono riassumere come segue.
Partendo dall’alto dell’edificio, quindi dai tetti e dalle coperture
in genere, le infiltrazioni per prima cosa deteriorano le superfici,
provocano il distacco di eventuali pavimentazioni in ceramica (a causa
del gelo le piastrelle infatti si possono rompere, indebolendo
ulteriormente la superficie che diventa maggiormente aggredibile dalla
muffa. Anche in caso di impermeabilizzazioni logorate dal tempo, dagli
agenti atmosferici e dai cicli di gelo e disgelo, l’effetto delle
infiltrazioni d’acqua provoca danni, generando nuove crepe.
L’azione dell’acqua colpisce anche le facciate, provocando per prima
cosa il distacco dell’intonaco e le inevitabili scrostature che, al di
là del brutto effetto estetico, diventano terreno fertile per l’azione
delle muffe, prologo alle successive fessurazioni. I danni arrivano
anche a generare ponti termici, quella “discontinuità” che rende
differente il flusso di calore interno ed esterno, e che va a che
causare punti freddi nelle murature.
Così come avviene per i tetti, l’azione dell’acqua è particolarmente
pervicace anche su balconi e terrazzi, provocando crepe di
assestamento e infiltrazioni che vanno a danneggiare seriamente le
pavimentazioni, favorendo il distacco delle piastrelle e quindi
l’ammaloramento delle solette. A questo punto l’acqua ha via libera
per infiltrarsi anche nelle pareti degli edifici, con risultati
facilmente immaginabili.
Nelle parti basse degli edifici, quelle più a contatto con il terreno,
si genera il fenomeno dell’umidità di risalita. In caso di forti
piogge, dove l’impermeabilizzazione è insufficiente o inadeguata
(soprattutto per quanto attiene all’isolamento contro terra) non è
insolito che si formino allagamenti. Essendo luoghi spesso chiusi, o
con scarsa aerazione, le macchie di umidità hanno buon gioco, le
infiltrazioni bagnano le pareti e l’acqua inizia a salire.
L’importanza di una corretta impermeabilizzazione riguarda in modo
particolare anche le piscine e le vasche. Anche in questi casi,
seppure queste strutture non siano quasi mai a stretto contatto con le
abitazioni, il distacco delle piastrelle, i movimenti di assestamento
e le muffe sulle pareti sono all’ordine del giorno.
Grande attenzione deve quindi essere riposta soprattutto nelle zone
molto piovose, o comunque nei periodi di maggiori precipitazioni.
Autunno e inverno sono le stagioni in cui le piogge sono più frequenti
e insistenti, ed è proprio in questi periodi che si manifestano le
maggiori problematiche relative alle infiltrazioni.
Una sintesi sulla distribuzione delle piogge in Italia dice che questa
è piuttosto varia, così come sono varie le temperature. In assoluto,
le zone più piovose sono quelle delle Alpi Carniche e delle Prealpi
Giulie. La causa di questa concentrazione di rovesci sono i venti che
arrivano dal Mare Adriatico, molto umidi, e i rilievi qui sopra
indicati sono i primi che i venti incontrano. Condensandosi, il vapore
acqueo genera appunto abbondanti piogge che si possono valutare, come
media annua, in 3.500 millimetri e anche oltre.
Il Nord Est non è comunque l’unica zona interessata dalle piogge.
Infatti, sia la dorsale alpina che quella appenninica sono molto
piovose. Anche se non vengono raggiunti i valori del Nord Est, le
precipitazioni medie annue si calcolano in 1.000 millimetri a calare,
a seconda della vicinanza o meno con i rilievi più elevati.
Può essere curioso notare che mentre al Nord della penisola le piogge
sono più o meno distribuite durante tutto l’anno, con prevalenza in
primavera e in autunno, nelle zone interne dell’arco alpino le
perturbazioni si concentrano principalmente durante l’estate. Inoltre,
se nel Centro Italia le piogge sono concentrate soprattutto in
autunno, nel Sud Italia i momenti che offrono sollievo a un’aridità
più o meno permanente sono il tardo autunno e l’inverno.
Un’analisi un po’ più approfondita dei fenomeni piovosi dice comunque
che anche al Sud ci sono zone dove la pioggia cade su livelli vicini a
quelli del Nord. Sono i casi dell’Antiappennino Pugliese, con una
media annuo valutabile in poco meno di 600 millimetri, mentre la zona
del Gargano e quella del Salento arrivano anche a 800 millimetri. Le
altre zone del Meridione si devono accontentare di una piovosità annua
che non supera i 500 millimetri.
PER CONTATTI ED INFORMAZIONI ULTERIORI
Winkler Chimica: Un nuovo approccio al mondo dell’edilizia per mettere la Chimica e la tecnologia al servizio dei propri clienti, sviluppando soluzioni semplici ed efficaci ed una gamma prodotti tra le più complete del settore.
Winkler Chimica s.r.l
via Michelangelo Buonarroti, 15
20093 Cologno Monzese
Milano – Italy
Tel: +39 02 267 00 605
Fax: +39 02 267 00 621
Mail: info@winklerchimica.com