5 STEP PER SCEGLIERE LA SOLUZIONE ADEGUATA PER IL TUO TETTO PIANO
Per impermeabilizzare i tetti piani esistono prodotti liquidi innovativi – anche a base acqua e senza solventi, o realizzati con esclusive resine selezionate – che si affiancano a membrane bitume polimero sempre più performanti. Per ogni “geografia” di tetto è pronta la soluzione più adeguata, anche con un occhio di riguardo per la salute dell’uomo e dell’ambiente
Le membrane bitume – polimero, oppure le membrane liquide, vengono utilizzate per la protezione dei tetti – ma anche per l’impermeabilizzazione di terrazze, muri contro terra, locali igienici, parcheggi, superfici civili e industriali, e così via – con lo scopo di creare una efficace barriera all’acqua e all’umidità di risalita.
Un altro utilizzo altrettanto importante riguarda gli interventi di manutenzione e ristrutturazione dei vecchi manti, così come della struttura, inevitabilmente soggetta agli effetti del tempo e, per quanto riguarda tetti e luoghi all’aperto, all’aggressione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento.
La scelta del prodotto più adeguato alle diverse situazioni, soprattutto in caso di ristrutturazione e di manutenzione, non può prescindere da alcune considerazioni che si evidenziano perfettamente già dopo un’attenta analisi dello stato di conservazione del tetto. Possiamo quindi ipotizzare 5 situazioni che possono suggerire la scelta del prodotto o della tecnologia più adeguata, in grado di garantire sia un’efficace impermeabilizzazione, sia un effetto duraturo nel tempo.
1 – SUPERFICI GEOMETRICAMENTE COMPLESSE
Un tetto piano non sempre è una superficie completamente liscia e sgombra da eventuali interferenze come lucernari, antenne, tubi, aeratori e corpi emergenti, tutti potenziali ostacoli a una efficace impermeabilizzazione. In questo caso, l’utilizzo di una membrana liquida è consigliabile per la stessa natura del prodotto, che può essere facilmente applicato con rullo o pennello, e con la certezza di raggiungere ogni punto della pavimentazione. A causa della irregolarità della superficie, l’utilizzo della membrana bitume polimero, seppure pur sempre efficace, deve prevedere una serie di interruzioni della posa per il taglio o la sagomatura della membrana stessa, con un rischio maggiore che si verifichino problemi di “continuità” della protezione, con conseguenti infiltrazioni d’acqua. Nel caso in cui la superficie del tetto fosse lineare e senza ostacoli, la posa della guaina bituminosa risulta altrettanto efficace.
2 – MANUTENZIONE VECCHI MANTI BITUMINOSI
Negli interventi di ristrutturazione, la scelta del prodotto impermeabilizzante deve tener conto di numerosi fattori che si possono riassumere nell’analisi e nella precisa definizione dello stato della superficie del tetto. Vecchie membrane in qualche punto ammalorate, perdita di adesione al supporto causata nel tempo dall’azione degli agenti atmosferici, criticità anche strutturali nelle zone più “delicate” del tetto – per esempio dove sono posizionati gli scarichi, le canalette, i giunti, eventuali ringhiere, e così via – sono i principali punti dove deve essere catalizzata l’attenzione dei progettisti e dei posatori professionisti.
In presenza di superfici ampie e “libere” è possibile la scelta della membrana bitume polimero, anche in sovrapposizione sulla membrana esistente, purché in buone condizioni. Per garantire una perfetta impermeabilizzazione è però necessario in questo caso applicare un adesivo bituminoso, possibilmente a base acqua, meno pericoloso per la salute dell’uomo e dell’ambiente, per favorire la perfetta adesione fra le due membrane, evitando così i rischi provocati dai differenti movimenti delle due membrane. Questa soluzione tecnica consente la posa senza l’utilizzo di fiamma o di bitumi a caldo. Nel caso la superficie fosse in massetto, la membrana bituminosa è la soluzione ideale. Diversamente, se la superficie è irregolare, è meglio utilizzare la membrana liquida, anche sulla vecchia copertura.
3 – QUALE DESTINAZIONE D’USO
Un tetto piano può essere impermeabilizzato e quindi “dimenticato”, a parte eventuali interventi di manutenzione degli impianti, e così via, ma nel moderno concetto di ristrutturazione non è raro che queste tipologie di tetti vengano trasformati in terrazze, e quindi che diventino luoghi frequentati anche da più persone e addirittura arredati con tavoli e sedie. Sono tutti elementi che possono creare inconvenienti all’impermeabilizzazione perché anche le membrane bituminose auto protette, quindi rivestire da un manto protettivo superficiale, non sempre sono calpestabili senza compromettere la loro azione impermeabilizzante.
La moderna tecnologia offre però soluzioni efficaci, come gli impermeabilizzanti liquidi ad altissima resistenza, applicabili nelle condizioni più estreme (da 0 a 45 gradi) che possono essere utilizzati anche su massetti in calcestruzzo non ancora completamente stagionati o su sottofondi umidi e addirittura bagnati. Si tratta di prodotti formulati con speciali resine e non contengono né acqua, né solventi, possono resistere a una controspinta fino a 4 atmosfere, e soprattutto non temono i possibili danni da calpestio o il posizionamento di sdraio, tavoli e sedie, rendendo le pavimentazioni presto praticabili, anche perché i tempi di asciugatura sono molto rapidi. Queste innovative membrane liquide possono essere applicate anche direttamente sopra le membrane bitume polimero esistenti, comprese quelle ardesiate.
4 – DOVE NON È POSSIBILE UTILIZZARE LA FIAMMA
Esistono situazioni dove la posa delle membrane impermeabilizzanti non può essere effettuata utilizzando la tradizionale fiamma come, per esempio, per le caratteristiche strutturali degli immobili, oppure quando il piano di posa è costituito da elementi in legno o da materiali sensibili al calore, oppure nei casi in cui le regole della sicurezza impediscono l’utilizzo delle bombole del gas che alimentano generalmente le fiamme. In questi casi, la scelta può avvenire fra le membrane bitume polimero adesive, oppure con le membrane liquide.
Le guaine adesive sono anche note come “sistemi a freddo” anche se, per essere certi della tenuta delle giunzioni laterali e di testa vengono utilizzati apparecchi ad aria calda e altre attrezzature specifiche per una posa corretta.
Questa tipologia di impermeabilizzazione, che garantisce comunque un’ottima adesione al supporto ed è di semplice messa in opera, è soprattutto consigliata su pavimentazioni molto regolari, quindi con poche interferenze o disomogeneità della superficie. Inoltre, la posa delle membrane adesive lungo le murature verticali deve prevedere anche il fissaggio meccanico, per evitare rischi di “scivolamento” delle membrane stesse.
Anche in questi casi, le moderne tecniche di intervento vengono in soccorso degli applicatori: le membrane liquide di nuova generazione, grazie alla loro versatilità e alla semplicità di applicazione si propongono come valida alternativa, anche e soprattutto dove le superfici sono già coperte dalle membrane esistenti. Questi prodotti, particolarmente tenaci e performanti, resistono perfettamente ai ristagni d’acqua e ai raggi ultravioletti, possono essere applicati anche su pavimenti in ceramica con problemi di umidità in eccesso, su massetti in calcestruzzo, su tegole, legno e metallo, ed essendo prodotti già pronti all’uso non necessitano di ulteriori lavorazioni o dell’utilizzo di primer e di eventuali armature.
5 – UNA SCELTA ECOLOGICA
La ricerca tecnologica che accompagna lo sviluppo dei prodotti impermeabilizzanti sta suggerendo sempre più ai progettisti e agli operatori professionali l’utilizzo di prodotti che abbiano una particolare attenzione all’ambiente e alla salute dell’uomo. Uno dei principi che governa la moderna impermeabilizzazione riguarda l’utilizzo di veri e propri sistemi in luogo dei semplici prodotti individuali, e ciò per garantire e spesso anche certificare gli interventi di impermeabilizzazione.
Queste considerazioni, peraltro sempre più accettate e condivise dal mercato, hanno portato alla creazione di soluzioni sempre più performanti nel campo delle membrane bituminose, con spessori importanti che svolgono anche azione di barriera al vapore e dispongono di una ottima resistenza meccanica. Parallelamente, si registra anche una grande evoluzione delle membrane liquide – le più innovative sono prodotte a base acqua e senza l’uso di solventi, o formulate con resine selezionatissime – che oltre alle eccellenti performance di impermeabilità e resistenza alle varie sollecitazioni svolgono anche un’azione altamente protettiva dai raggi UV (facendo risparmiare le spese di raffreddamento degli edifici nei mesi più caldi), oppure protettiva delle superfici, e in certi casi anche riparatrice di eventuali anomalie strutturali dei manti stessi.
Si tratta di principi importanti che devono essere considerati nella scelta del prodotto impermeabilizzante ideale, anche perché queste innovazioni di pari passo rendono gli interventi semplici, rapidi e sicuri, permettendo un sensibile risparmio di tempo e di risorse.
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